MFormazione "il FIGLIO dell'UOMO" ARGOMENTO dalla STAMPA QUOTIDIANA
Buon Natale e Felice Anno Nuovo,
MERRY CHRISTMAS AND HAPPY NEW YEAR, FROHE WEIHNACHTEN UND HAPPY NEW YEAR, Gëzuar Krishtlindjet dhe Gëzuar Vitin e Ri, عيد ميلاد مجيد وسنة جديدة سعيدة , З Калядамі і HAPPY NEW YEAR, ВЕСЕЛА КОЛЕДА И ЩАСТЛИВА НОВА ГОДИНА, ЎBON NADAL I FELIÇ ANY NOU, VESELÉ VÁNOCE A ŠŤASTNÝ NOVÝ ROK, Sretan Božić i Sretna Nova Godina, GLĆDELIG JUL OG GODT NYTÅR, Happy New Year חג מולד שמח ו, Häid jõule ja head uut aastat, HYVÄÄ JOULUA JA ONNELLISTA UUTTA VUOTTA, FELIZ NATAL E FELIZ ANO NOVO, Nadolig Llawen a Blwyddyn Newydd Dda, ΚΑΛΑ ΧΡΙΣΤΟΥΓΕΝΝΑ ΚΑΙ ΚΑΛΗ ΧΡΟΝΙΑ, Merry Christmas AGUS Athbhliain BHLIAIN, Gleπileg jól og Gleðilegt nýtt ÁR, Priecīgus Ziemassvētkus un laimīgu Jauno gadu, Kalėdų ir Naujųjų metų, Merry Божиќ и Среќна Нова Година, FELICE ANNO NUOVO ناتاله پست, BUON NATALE E FELICA ANNO NUOVO, Crăciun fericit şi HAPPY NEW YEAR, С Рождеством и HAPPY NEW YEAR, Срећан Божић и срећна Нова Година, VESELЙ VIANOCE A ŠŤASTNÝ NOVÝ ROK, Vesel božič in srečno novo leto, ˇFELIZ NAVIDAD Y FELIZ AÑO NUEVO, GOD JUL OCH GOTT NYTT ÅR, З Різдвом і HAPPY NEW YEAR, Boldog Karбcsonyt és Boldog Új Évet, לעבעדיק ניטל און גליקלעך נייַ יאָר
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Rassegna Stampa - L'Argomento di Oggi - dal 2010-03-25 ad oggi 2010-03-2525 marzo 2010 Bonus ecologico solo a nuove costruzioni e prima casa Bonus per l'abitazione ecologica: solo nuove costruzioni e prima casa L'abc del decreto incentivi 2010 Come cambiano gli incentivi, da Internet ai giovani alla casa eco-efficiente Incentivi al via fino a dicembre Il decreto sulla rampa di lancio Trecento milioni di incentivi per dieci settori industriali Tutti i bonus del decreto incentivi Paletti al contributo da 83 euro a metro quadrato, con tetto massimo di 5mila euro, destinato alle abitazioni di categoria energetica B |
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DG Studio TecnicoDalessandro Giacomo 41° Anniversario - SUPPORTO ENGINEERING-ONLINE |
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Bonus ecologico solo a nuove
costruzioni e prima casa
di Giorgio Santilli
25 marzo 2010
Bonus per l'abitazione ecologica: solo nuove costruzioni e prima casa
"Dai nostri archivi"
L'abc del decreto incentivi 2010
Come cambiano gli incentivi, da Internet ai giovani alla casa eco-efficiente
Incentivi al via fino a dicembre Il decreto sulla rampa di lancio
Trecento milioni di incentivi per dieci settori industriali
Tutti i bonus del decreto incentivi
Paletti al contributo da 83 euro a metro quadrato, con tetto massimo di 5mila euro, destinato alle abitazioni di categoria energetica B
In attesa che il decreto legge sugli incentivi arrivi in Gazzetta Ufficiale (la pubblicazione è prevista per venerdì 26 marzo) la bozza del decreto attuativo predisposto dal ministro per lo sviluppo economico Scajola entra nel dettaglio delle agevolazioni destinate ai singoli settori.
Anche il bonus per l'acquisto di una casa ecologica – cui andranno 60 dei 300 milioni per gli incentivi - assume una fisionomia via via più precisa: confermato l'importo massimo rispettivamente di 5mila e 7mila euro a seconda della categoria di fabbisogno energetico dell'abitazione, viene precisato che l'immobile deve essere di nuova costruzione e deve essere destinato a prima abitazione della famiglia di chi acquista nel solo caso del bonus con tetto di cinquemila euro.
Il raggiungimento delle prestazioni energetiche richieste deve essere certificato da un soggetto accreditato. Il decreto precisa anche che questa agevolazione è l'unica dell'intero pacchetto incentivi che può essere cumulata ad altre agevolazioni sul medesimo bene.
Il contributo di 83 euro a metro quadrato e tetto massimo di cinquemila euro sarà destinato alle abitazioni di classe energetica B che taglino, cioè, almeno del 30% i valori previsti dall'allegato C, n. 1, della tabella 1.3 del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192. Il contributo di 116 euro per metro quadrato e tetto massimo di settemila euro sarà riservato all'acquisto di abitazioni di classe energetica A, che taglia di almeno il 50% gli stessi valori relativi al fabbisogno energetico.
Come cambiano gli incentivi, da Internet
ai giovani alla casa eco-efficiente
di Nicoletta Cottone
24 marzo 2010
"Dai nostri archivi"
Tutti i bonus del decreto incentivi
L'abc del decreto incentivi 2010
Bonus ecologico solo a nuove costruzioni e prima casa
Dote agli incentivi: l'elenco dei settori nel decreto attuativo
Trecento milioni di incentivi per dieci settori industriali
Pronto il decreto attuativo del dl incentivi, con una serie di novità. La principale riguarda le case eco-efficienti, che otterranno i contributi da 5mila solo se si tratta di acquisto di immobili di nuova costruzione, da utilizzare come prima abitazione. Per l'incentivo da 7mila euro nessuna modifica. Largo, poi, a Internet veloce per i giovani. Nel pacchetto entra un contributo fino a 50 euro per i giovani fra i 18 e i 30 anni per una nuova attivazione di banda larga.
Il decreto attuativo sarà firmato dal ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, subito dopo l'entrata in vigore del decreto incentivi, che istituisce il Fondo incentivi. Al cliente sarà praticato uno sconto pari all'incentivo - a patto che il plafond a disposizione della misura non sia esaurito - direttamente dal negoziante, al netto da eventuali sconti commerciali. Nella maggior parte dei casi il bonus è concesso a fronte di rottamazione del vecchio articolo. Arriva anche un call center di Poste italiane che informerà in consumatori e comunicherà al venditore la capienza dell'incentivo all'atto della richiesta da parte del consumatore. I prodotti saranno incentivati a partire dal 6 aprile.
Altra novità del decreto attuativo, rispetto alle notizie circolate finora, interessa le cucine componibili. Il bonus, infatti, scatterà solo se la nuova cucina sarà corredata da almeno due elettrodomestici ad alta efficienza, scelti fra frigorifero/congelatore in classe A+ e A++, forno in classe A, piano cottura a gas (se inserito) con dispositivo di sorveglianza fiamma, lavastoviglie (se inserita) in classe tripla A. Attenzione: se gli elettrodomestici non rientrano nelle classi energetiche ad alta efficienza, il prezzo di acquisto comunque non concorre a formare il valore in base al quale viene calcolato il contributo.
Una precisazione relativa alla cilindrata riguarda l'acquisto di un motociclo Euro 3, in cambio della rottamazione di un motociclo o di un ciclomotore Euro 0 o Euro 1. Si può acquistare un Euro 3 con motore fino a 400 cc di cilindrata o con potenza non superiore a 70 kw, rottamando contestualmente l'usato.
Salta, invece, il ventilato incentivo previsto per apparecchi a biomassa, che era pari al 20% del prezzo di acquisto, fino a un massimo di 380 euro per chi sostituiva apparecchi a biomassa privi di marcatura Ce o con rendimento inferiore al 63% con caminetti e stufe a legna con rendimento certificato pari o maggiore al 75% e/o caminetti e stufe a pellets con rendimento certificato pari o superiore al 90 per cento. Niente da fare, dunque, su questo fronte.
Altra novità, invece, riguarda l'incentivo per rimorchi e semirimorchi, sui quali erano circolate voci contrastanti. Spetta un bonus di 1.500 euro, se si rottamano rimorchi con più di 15 anni di età e senza sistema di frenata Abs, a patto che si acquisti un nuovo rimorchio a timone o ad assi centrali, categoria 04. Il bonus sale a 2mila euro se oltre all'Abs, il nuovo rimorchio ha anche sistemi di controllo elettronico della stabilità. Spettano, invece, 3mila (senza Esp) o 4mila euro (se il nuovo ha anche l'Esp) per l'acquisto di un semirimorchio di categoria 04 con Abs e contestuale radiazione di un semirimorchio con più di 15 anni e senza Abs.
Per la nautica, oltre all'incentivo sui motori fino a mille euro, è stato anche varato un bonus per scafi da diporto. La norma prevede per il 50% del prezzo di acquisto, fino a un massimo di 200mila euro per azienda, un incentivo per l'acquisto di stampi per la laminazione sottovuoto degli scafi da diporto dotati di flangia perimetrale.
24 marzo 2010
Il piano casa nei sogni dei futuri governatori
di Giorgio Santilli
25 marzo 2010
Il piano casa nei sogni dei futuri governatori
Piena adesione dei candidati governatori di centro-destra alla deregulation del governo, con la promessa di adeguare le norme regionali là dove non prevedano il regime semplificato o non consentano l'applicazione del provvedimento del governo. Atteggiamenti non così monolitici sulle misure da prendere tra i candidati governatori di centro-sinistra dove la linea unitaria è data semmai da una maggiore attenzione al problema della sicurezza e delle verifiche tecniche da affiancare alla liberalizzazione. L'obiettivo dichiarato è quello di evitare conseguenze sulla tenuta statica degli edifici e anche di coinvolgere le professionalità tecniche (architetti, geometri, ingegneri) oggi escluse dal percorso della liberalizzazione.
Questa la sintesi delle risposte che i candidati governatori dei due schieramenti danno in sette grandi regioni (Veneto, Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Lazio, Campania e Puglia) alla domanda se si intenda rendere possibile o meno l'applicazione del decreto legge che prevede un regime libero per le manutenzioni edilizie straordinarie, senza più l'obbligo per il proprietario di casa di presentare la denuncia di inizio attività.
VENETO
Giuseppe Bortolussi
Candidato centro-sinistra
Istintivamente sono per la nuova norma, che va nella direzione della semplificazione e della sburocratizzazione. Le manutenzioni straordinarie, che comprendono interventi sugli infissi o sugli impianti energetici – non destano certo problemi o allarmi. Ma in Veneto, e in particolare in luoghi come Venezia, Verona e molte altre città d'arte, nelle Ville Venete e via enumerando, anche il più semplice intervento è sottoposto al vaglio della Sovrintendenza ai monumenti. Stando così le cose, lo spostamento di tramezzi interni, nelle dimore "censite", creerebbe sicuramente delle situazioni delicate, che potrebbero mettere a repentaglio il patrimonio artistico e architettonico del Veneto. Una possibilità potrebbe essere quella di distinguere queste due situazioni, mantenendo il controllo più stringente sulle dimore di pregio rispetto a tutte le altre, per cui è auspicabile la liberalizzazione.
Luca Zaia
Candidato centro-destra
Come noto all'interno del decreto incentivi sono state inserite delle misure riguardanti gli interventi all'interno delle abitazioni, che in qualche modo dovrebbero anticipare il piano casa. Ho votato in quanto membro del governo a favore del decreto incentivi. Ho condiviso questi provvedimenti come condivido quelli del piano casa perché rispondono al criterio che ognuno di noi sia padrone a casa propria e per questo possa, superando gli ostacoli burocratici, che finora hanno rallentato questo processo, realizzare ampliamenti all'interno e all'esterno della propria casa. Siamo convinti che questo non solo consentirà a chi ha avuto un figlio di costruirgli una stanza, e a chi ha bisogno di un po' più di spazio di costruirselo, ma farà anche da volano per l'economia del territorio. Fortunatamente il settore dell'edilizia del nostro paese non è stato sottoposto a uno stress simile a quello della bolla speculativa spagnola quindi crediamo che questo provvedimento sia adeguato alle esigenze del settore edilizia e che possa attribuire far uscire definitivamente dalla crisi internazionale. Resta fermo, però, il punto che per noi ogni intervento deve essere pienamente rispettoso dell'ambiente e del paesaggio circostante. Quando parliamo di sviluppo sostenibile ci riferiamo anche a questo.
PIEMONTE
Mercedes Bresso
Candidata centro-sinistra
Già oggi gli interventi di manutenzione straordinaria previsti dal decreto possono essere portati a termine senza Dia. Il provvedimento governativo riguarda infatti una serie di opere che, a un primo esame, escludono gli aumenti di volumetria e gli interventi in aree di pregio architettonico. È evidente che una distribuzione diversa degli spazi interni, l'apertura di una finestra sul cortile, l'eliminazione di barriere architettoniche e l'installazione di pannelli fotovoltaici possono essere attuati senza Dia. È altrettanto evidente che se occorrerà adeguare la normativa regionale per agevolare tutti quegli interventi che non prevedono aumenti di volumetria, questo sarà un compito della prossima legislatura.
Roberto Cota
Candidato centro-destra
Da presidente della Regione seguirò le linea guida tracciate dal Piano casa del Governo, che la Bresso ha invece osteggiato e annullato scientificamente non per ragioni di merito, ma solo per approccio ideologico. Questo modo di fare è stato del resto la costante del suo governo in questi cinque anni: non ha governato per qualcosa, ma quasi sempre contro qualcuno. E a rimetterci sono stati i piemontesi. Ovviamente un punto irrinunciabile della nostra legge sulla casa legge sarà la tutela dell'ambiente e dei nostri impareggiabili centri storici. Cambierò senz'altro la nuova legge regionale nell'ottica di una sburocratizzazione. Si può pensare anche a soluzioni alternative alla Dia per alcuni piccoli interventi, come opere interne, manutenzioni straordinarie o interventi che non cambino la volumetria dell'immobile.
LOMBARDIA
Filippo Penati
Candidato centro-sinistra
Il Piano del governo per la realizzazione di 50mila alloggi destinati alle fasce più deboli della popolazione può essere un passo nella giusta direzione solo a condizione che si proceda in tempi rapidi alla riforma del mercato privato delle locazioni. L'housing sociale senza nuove regole per le locazioni non basta. Decisiva è, inoltre, la mia proposta di cambiare la tassazione con l'introduzione della cedolare secca del 20% sui proventi degli affitti. Il superamento della Dia mi lascia perplesso per il venir meno del ruolo dei Comuni nell'opera di contrasto dell'abusivismo.
Roberto Formigoni
Candidato centro-destra
La Regione Lombardia ha già introdotto elementi di semplificazione per accelerare le procedure previste dalla normativa nazionale. In particolare con la legge regionale 12 del 2005 ha esteso alla quasi totalità degli interventi edilizi la facoltà di utilizzare la dichiarazione di inizio attività (Dia) - in sostituzione del permesso di costruire - con formazione del silenzio assenso in caso di mancata risposta entro 30 giorni da parte del Comune. Proprio a partire da questi passi concreti compiuti in Lombardia porteremo a livello nazionale la nostra positiva esperienza. Rispetto alla disciplina approvata dal Governo, raccoglieremo tutti gli elementi di ulteriore semplificazione nel rispetto delle garanzie di qualità e sicurezza degli interventi. Fedeli allo stile di Regione Lombardia, eventuali modifiche alla normativa regionale saranno effettuate con il dialogo e il confronto tra tutti i soggetti coinvolti, enti locali e operatori del sistema edilizio.
EMILIA ROMAGNA
Vasco Errani
Candidato centro-sinistra
C'è da fare innanzitutto una considerazione sul metodo. Le disposizioni a favore della semplificazione contenute nel decreto non sono state per nulla condivise con le Regioni. E arrivano con oltre undici mesi di ritardo rispetto all'accordo tra governo e regioni del 1° aprile 2009. Inoltre non vorremmo che ci fosse un rischio di sovrapposizione normativa nella traduzione nella realtà di questi principi e che si perda l'obiettivo centrale della sicurezza. Dal canto suo la Regione ha già avviato, con la legge regionale 6 del 2009, un proprio articolato percorso di semplificazione in materia urbanistica puntando inoltre a edifici ambientalmente compatibili, ad alto risparmio energetico e sicuri sismicamente. Insomma: non siamo contrari a priori, ma occorre valutare bene le ricadute del testo del decreto.
Anna Maria Bernini
Candidata centro-destra
Queste norme vanno recepite, ma bisogna anche riaprire una discussione a più ampio raggio sulle norme urbanistiche. Basta con la pianificazione millimetrica da parte delle amminstrazioni: lo Stato deve essere un buon regolatore, non un pianificatore ansioso e ansiogeno.
LAZIO
Emma Bonino
Candidata centro-sinistra
Ridurre il peso della burocrazia non deve andare a scapito della sicurezza. E dunque una liberalizzazione senza regole così come la propone Berlusconi mi pare che rechi in sé alcuni pericoli. Occorre in questi casi essere equilibrati. Ognuno a casa sua fa quello che gli pare mi sembra uno slogan di facile presa che contribuisce alla cultura dell'irresponsabilità. A Roma negli anni scorsi i proprietari di una tipografia, per ampliare gli spazi, hanno eliminato anche travi portanti e il palazzo è crollato facendo molte vittime. Dunque ci vuole prudenza. Piuttosto credo sia necessario semplificare le norme, dare certezze nei tempi di risposta delle amministrazioni competenti, ottenendo il via libera ai lavori però anche in base al parere di un tecnico. Pratiche più snelle ma non a scapito della sicurezza.
Renata Polverini
Candidata centro-destra
È assolutamente condivisibile la linea del Governo di ampliare il campo di applicazione dell'attività di edilizia libera nella direzione di una maggiore semplificazione delle procedure. Peraltro la Regione Lazio non ha allo stato attuale una normativa regionale specifica che indichi in modo più restrittivo quanto contenuto nel decreto. Per questo riteniamo opportuno che venga meglio disciplinata la modalità di esecuzione dei lavori di manutenzione straordinaria. L'inizio dei lavori dovrebbe essere subordinato a una previa comunicazione nella quale il proprietario, con il tecnico di fiducia, descriva e asseveri le opere da eseguire e che le stesse non interessino le parti strutturali dell'edificio. È poi opportuno che il proprietario depositi, successivamente all'esecuzione dei lavori, la variazione catastale ove dovesse essere intervenuta una diversa distribuzione planimetrica.
CAMPANIA
Vincenzo De Luca
Candidato centro-sinistra
Le prerogative comunali in tema di governo del territorio sono intangibili. La regione è dotata di una buona legge urbanistica ( la 16 del 2004) , ma occorre snellire le procedure di approvazione dei piani urbanistici comunali e di coordinamento provinciale. Tema delicato è il regime dei vincoli di tutela ambientale. Io penso a una profonda revisione dei piani paesaggistici trovando il giusto equilibrio tra la tutela delle risorse ambientali e lo sviluppo dell'edilizia residenziale, turistica e delle infrastrutture. Occorre semplificare le procedure amministrative e decentrare agli enti locali ed ai comuni piene competenze in materia.
Stefano Caldoro
Candidato centro-destra
Il piano casa del governo aveva l'obiettivo di consentire limitati aumenti di volumetrie come strumento per affrontare la crisi economica. La legge approvata dalla regione Campania invece non ha utilizzato appieno le possibilità del piano casa nazionale. Nel mio programma è già prevista una revisione di questa legge regionale, introducendo la reale possibilità di fare interventi di manutenzione interna senza Dia. Non solo penso di introdurre procedure snelle anche per altro tipo di interventi. Ad esempio: il recupero e l'adeguamento antisismico dell'edilizia turistica abusiva. Dal rilancio dell'edilizia ci aspettiamo una spinta alla ripresa dell'economia in una regione che attraversa un declino senza precedenti.
PUGLIA
Nichi Vendola
Candidato centro-sinistra
Non abbiamo norme regionali in materia edilizia e quindi vige la norma statale. Vedo problemi nella mancata previsione di attestazione di un tecnico e rischi di confusione normativa per contrasto con norme di strumenti urbanistici comunali non adeguati alla nuova disciplina. Poichè al centro della nostra attenzione c'è la tutela dei cittadini e la trasparenza e c'è attesa delle regole per le imprese valuteremo, come sempre abbiamo fatto, dopo aver ascoltato le loro rappresentanze se è opportuno migliorare il provvedimento governativo.
Rocco Palese
Candidato centro-destra
Dobbiamo disboscare le norme che ostacolano l'edilizia: oggi ci sono norme carcere che bloccano tutto lo sviluppo edilizio. Per questo il decreto legge del Governo è una base importante. Sull'edilizia abitativa in Puglia faremo di più, faremo un nuovo piano casa più liberale che davvero consenta anche alla Puglia di usufruire dei benefici della legislazione nazionale.
(interviste a cura di Marco Alfieri, Andrea Biondi, Celestina Dominelli, Katy Mandurino, Mariano Maugeri, Vincenzo Rutigliano, Vera Viola e Maria Chiara Voci)
25 marzo 2010
Per gli incentivi sulla casa
la "trappola" norme locali
di Giorgio Santilli
23 Marzo 2010
Per gli incentivi sulla casa la "trappola" norme locali
"Dai nostri archivi"
Rischio flop per la liberalizzazione dei piccoli lavori di casa
La liberalizzazione dei lavori di casa divide il popolo del web
Tutti i bonus del decreto incentivi
La semplificazione impantanata alla Stato-Regioni
Rischio-flop per la liberalizzazione dei lavori in casa. C'è la possibilità che la norma varata dal governo si possa applicare soltanto in due regioni, Sardegna e Friuli-Venezia Giulia, che già avevano cancellato la denuncia di inizio attività (dia) per le manutenzioni straordinarie. Il decreto legge sugli incentivi modifica infatti il testo unico sull'edilizia senza toccare le prerogative delle regioni: come hanno detto Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti nella conferenza stampa successiva al consiglio dei ministri di venerdì scorso, il governo ha voluto evitare stavolta conflitti con le competenze dei governatori. Non vengono toccate neanche le prerogative dei comuni che possono continuare a far valere strumenti urbanistici e regolamenti edilizi varati prima della liberalizzazione voluta dal governo.
Il decreto legge sugli incentivi – il cui testo definitivo dovrebbe andare oggi alla firma del capo dello stato – interviene sull'articolo 6 del testo unico sull'edilizia (Dpr 380/2001): una norma che elenca le attività edilizie libere (tra cui ora vengono inserite la manutenzione straordinaria e altre sei tipologie minori di intervento) e si applica "salvo più restrittive previsioni previste dalla disciplina regionale e dagli strumenti urbanistici".
In caso di conflitto fra la norma statale e quella regionale più restrittiva – dice il testo unico anche nella sua versione modificata dal decreto legge – si applica questa seconda.
In questo momento, con l'eccezione di Sardegna e Friuli-Venezia Giulia, tutte le leggi regionali prevedono l'obbligo di presentazione della dia per avviare interventi di manutenzione straordinaria: sono quindi più restrittive della nuova norma statale. In diciotto delle venti regioni la liberalizzazione dei piccoli lavori varata dal governo non si potrà applicare stando a una interpretazione letterale della norma. La liberalizzazione della manutenzione ordinaria non diventerebbe operativa, secondo questa interpretazione, salvo che le regioni non si adeguassero alla nuova norma statale (ipotesi impercorribile al momento per le regioni a statuto ordinario che hanno i consigli regionali sciolti e non torneranno a legiferare prima di 3-4 mesi).
Un'interpretazione diversa la dà l'Ance, che plaude all'iniziativa del governo pur riconoscendo che il quadro normativo non è univoco. Per i tecnici dell'associazione dei costruttori "il decreto innova e supera l'attuale legislazione regionale": solo con una legge successiva al decreto legge, quindi, "le regioni potranno frenare questa innovazione varando norme più restrittive prevalenti".
Resta sempre il ruolo dei comuni che, in questo contesto di incertezza, potrebbero far pendere la bilancia da una parte o dall'altra dando una propria interpretazione della norma. In attesa che le regioni riprendano l'attività legislativa, l'interpretazione comunale potrebbe diventare decisiva per il decollo della liberalizzazione anche se in passato i comuni hanno giocato un ruolo di freno più che di deregulation, come dimostra anche l'esperienza del piano casa dove molti sono stati i vincoli imposti a livello municipale.
Per i cittadini è comunque necessario avere certezze e sapere quali siano le norme da applicare, quale procedura seguire, se quella libera (che prevede una semplice notizia trasmessa per via telematica al comune e l'avvio immediato dei lavori) o quella della presentazione della dia che comporterebbe l'attesa di trenta giorni prima di iniziare i lavori in regime di silenzio-assenso.
Può darsi che un chiarimento possa venire proprio dal testo definitivo del decreto legge cui oggi hanno ancora lavorato i tecnici di palazzo Chigi. Il governo potrebbe infatti decidere in extremis di inserire qualche paletto in più rispetto alla semplice trascrizione del disegno di legge Brunetta-Calderoli sulle semplificazioni normative.
Vale la pena ricordare che i lavori di manutenzione straordinaria comprendono, fra gli altri,interventi sugli infissi, opere accessorie, realizzazione di impianti sanitari ed energetici, spostamento e costruzione di tramezzi interni, riverniciatura delle facciate esterne, sostituzione di solai, costruzione di recinzioni. Tutti questi interventi non possono comunque alterare i volumi e le superfici delle singole unità immobiliari, né modificare le destinazioni d'uso preesistenti.
giorgio.santilli@ilsole24ore.com
L'abc del decreto incentivi 2010
di Claudio Tucci
23 marzo 2010
L'abc del decreto incentivi 2010
"Dai nostri archivi"
Come cambiano gli incentivi, da Internet ai giovani alla casa eco-efficiente
Bonus ecologico solo a nuove costruzioni e prima casa
Gli incentivi vanno chiesti ai rivenditori a partire dal 6 aprile
Fondo per salvare le aree di crisi
EDILIZIA ECOSOSTENIBILE-2 / Due anni in coda per la casa verde
Sono saliti a 19 i prodotti che godranno dei bonus previsti dal decreto legge sugli incentivi, varato venerdì scorso dal Consiglio dei Ministri. La lista, contenuta nel provvedimento attuativo dello Sviluppo economico, spazia dagli elettrodomestici, alle cucine, agli immobili ad alta efficienza energetica, alle moto, alla banda larga per gli under 30. L'incentivo scatterà a richiesta (al rivenditore) e per tutto il 2010, ma fino a esaurimento delle risorse (sul piatto ci sono 300 milioni, di cui 200 finanziati dal gettito della lotta all'evasione). L'operazione partirà il 6 aprile, anche se ancora manca la pubblicazione in Gazzetta del decreto legge. Ecco una rapida sintesi di tutti i bonus previsti, assieme alle altre novità (dalle attività edilizie libere, alla lotta alle frodi fiscali, al piano porti) contenute nel decreto incentivi e nel decreto attuativo.
Adeguamento direttiva Ecofin (articolo 2). L'aspetto preso in esame riguarda, in primo luogo, le notifiche ai contribuenti non residenti in Italia, che si considerano validamente effettuate con la spedizione della raccomandata (con avviso di ricevimento) all'indirizzo di residenza estera rilevato dai registri dell'Anagrafe degli italiani residenti all'estero o a quello della sede legale estera risultante dal registro delle imprese. La notifica ai contribuenti non residenti è poi validamente effettuate qualora i medesimi non abbiamo comunicato al Fisco l'indirizzo della loro residenza o sede estera o del domicilio eletto per la notificazione degli atti. Le nuove disposizioni in materia di notificazione operano simmetricamente anche ai fini della riscossione.
Agevolazioni ricerca nel settore tessile (articolo 4, commi da 2 a 4). Viene escluso dell'imposizione sul reddito d'impresa il valore degli investimenti in attività di ricerca industriale e di sviluppo pre-competitivo finalizzate alla realizzazione di campionari fatti dalle imprese che svolgono le attività previste alle divisioni 13 o 14 della tabella Ateco e cioè: ricerca e ideazione estetica; realizzazione dei prototipi; preparazione del campionario o delle collezioni; promozione del campionario e gestione del magazzino campioni. L'agevolazione è nel limite complessivo di 70 milioni di euro e decorre dal periodo d'imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2009 e fino alla chiusura di quello in corso alla data del 31 dicembre 2010. Per quanto concerne il meccanismo di applicazione, l'agevolazione consiste in una deduzione dal reddito d'impresa e opera indipendentemente dal conseguimento di reddito imponibile. La deduzione può essere fatta valere solo in sede di versamento del saldo delle imposte sui redditi dovute per il periodo di imposta di effettuazione degli investimenti e non ha effetto per la determinazione degli acconti dovuti per il periodo di imposta successivo. L'agevolazione può essere fruita nel rispetto del limite previsto dal regolamento sugli aiuti di importanza minore (c.d. de minimis) fino all'autorizzazione della Commissione europea.
Attività edilizia libera (articolo 5). Si liberalizzano, rendendole quindi non più soggette neanche alla dichiarazione di inizio attività attualmente richiesta, numerose attività edilizie, quali tutti gli interventi di manutenzione ordinaria e alcuni interventi di manutenzione straordinaria, nel caso che non riguardino le parti strutturali dell'edificio, non comportino aumento del numero delle unità immobiliari e non implichino incremento rispetto ai parametri urbanistici esistenti. Meno vincoli anche per alcuni interventi volti all'eliminazione di barriere architettoniche, per le opere temporanee per attività di ricerca nel sottosuolo e movimenti di terra strettamente pertinenti all'esercizio dell'attività agricola, per le serre mobili stagionali, per le opere di pavimentazione e di finitura di spazi esterni, per i pannelli solari, fotovoltaici e termici, senza serbatoio e per le aree ludiche senza fini di lucro e gli elementi di arredo delle aree pertinenziali degli edifici. La norma fa salve eventuali disposizioni più restrittive previste dalle leggi regionali, le prescrizioni degli strumenti urbanistici comunali, nonché le altre normative di settore disciplinanti l'attività edilizia, quali, ad esempio, le norme antisismiche, antincendio, e quelle contenute nel Codice dei beni cultuali e del paesaggio. Si prevede, poi, che al fine di semplificare il rilascio del certificato di prevenzione degli incendi per tali attività, il certificato stesso, ove previsto, sia rilasciato in via ordinaria con l'esame a vista. Gli interventi, quindi, previsti dall'articolo possono essere iniziati previa semplice comunicazione, anche per via telematica, all'amministrazione comunale, allegando le autorizzazioni eventualmente richieste dalla normativa di settore e, nel caso di interventi di manutenzione straordinaria, anche i dati identificativi dell'impresa che eseguirà i lavori.
Banda larga per i giovani. Contributo di 50 euro a favore di persone fisiche tra i 18 e i 30 anni per una nuova attivazione di banda larga. L'importo complessivo stanziato per questa misura è 20 milioni.
Batterie di condensatori. Bonus del 20%, fino a 200 euro, se l'acquisto contribuisce a ridurre le perdite di energia elettrica sulle reti media e bassa tensione.
Cappe. Bonus del 20%, per un massimo di 500 euro, se si acquistano cappe climatizzate.
Casa. Contributo per un importo pari a 116 euro a metro quadrato (con un massimo di 7mila euro) per la classe A e 83 euro al metro quadro (con un massimo di 5mila euro) per la classe B. La novità introdotta all'ultimo minuto è il secondo incentivo, quello da 83 euro, è rivolto solo a immobili di nuova costruzione, da utilizzare come prima abitazione. L'importo complessivo stanziato per questa misura è 60 milioni. In caso, poi, di cessione di immobili di nuova costruzione ad alta efficienza energetica, per ottenere i bonus, serve l'attestazione favorevole dell'Enea.
Come ottenere gli sconti. Bisognerà rivolgersi al rivenditore, che verificherà la capienza del bonus e comunicherà al consumatore la disponibilità dell'incentivo che diventerà uno sconto sul prezzo d'acquisto. Se i fondi sono esauriti, l'incentivo non scatta. Il decreto attuativo dello Sviluppo economico prevede che Poste Italiane attivi un call center per fornire informazioni e ponga in essere tutti gli adempimenti necessari per far arrivare il bonus nelle mani del consumatore. A sua volta, il negoziante che intende praticare lo sconto compilerà un modulo elettronico riportato in un apposito sito del ministero, poi al momento della vendita, effettuata l'emissione dello scontrino fiscale, lo trasmetterà online al "centro di contatto" delle Poste. È prevista la revoca del contributo in caso di assenza dei requisiti previsti per usufruire dell'incentivo o se la documentazione da esibire per la fruizione del bonus è incompleta o irregolare.
Concessioni pubbliche (articolo 2, comma 2). In tema di concorrenza in materia di concessioni pubbliche statali generatrici di entrate erariali, si considera vietata "ogni pratica o rapporto negoziale di natura commerciale con soggetti terzi non precedentemente previsti in forma espressa e regolati negli atti di gara". Toccherà inoltre alle amministrazioni statali concedenti, con carte di servizi o accordi ad hoc, introdurre paletti o sanzioni patrimoniali (proporzionali e ragionevoli) in caso di violazione delle clausole della convenzione imputabile al concessionario, anche a titolo di colpa.
Conti dormienti (articolo 2, comma 4). Arriva un'interpretazione autentica della disposizione che prevede il trasferimento al fondo depositi dormienti degli importi dovuti ai beneficiari dei contratti di assicurazione sulla vita non reclamati nel termine di prescrizione. In particolare, si prevede che la norma si applichi "esclusivamente ai contratti per i quali il termine di prescrizione del diritto dei beneficiari scada successivamente al 28 ottobre 2008".
Cucine componibili ed elettrodomestici da incasso ad alta efficienza. Previsto un contributo del 10% sul prezzo di vendita praticato e fino a un limite massimo di mille euro. Il limite complessivo delle risorse da erogare è 60 milioni. L'agevolazione è collegata alla sostituzione dei mobili per cucina in uso con cucine componibili complete di elettrodomestici efficienti. Il decreto attuativo ricorda come la nuova cucina componibile debba essere corredata da almeno due elettrodomestici ad alta efficienza scelti fra: frigorifero/congelatore in classe A+ e A++, forno in classe A, piano cottura a gas (se inserito) con dispositivo di sorveglianza fiamma, lavastoviglie (se inserita) in classe A/A/A (A, di efficienza energetica, A, di efficienza di lavaggio, A, di efficienza di asciugatura). Specifica importante: qualora qualcuno (o tutti) gli elettrodomestici non rientrassero nelle classi energetiche ad alta efficienza, il rispettivo prezzo di acquisto non concorre a formare il valore in base al quale viene calcolato il contributo.
Cucine di libera installazione. Il contributo è del 20%, fino 100 euro. La sostituzione deve avvenire con cucine dotate di forno elettrico di classe A e piano cottura dotato di valvola di sicurezza gas.
Entrata in vigore (articolo 5). Il decreto incentivi entra in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Dall'entrata in vigore del decreto incentivi, scatta l'operatività del decreto attuativo dello Sviluppo economico.
Fondo incentivi (articolo 4, commi 1 e 5). Di 300 milioni, per il 2010. Il fondo è finanziato, per 200 milioni, con il gettito fiscale derivante dalla lotta all'evasione, per 50 milioni, dal fondo innovazione industriale, e per i restanti 50 milioni, dalla riduzione del fondo per interventi a sostegno dell'economia. Un decreto attuativo, targato Sviluppo economico, stabilisce contenuti e modalità di erogazione degli incentivi. Tra i settori interessati, i prototipi innovativi di navi multiuso per le emergenze, l'emittenza televisiva locale e il sostegno all'innovazione tecnologica dell'aeronautica.
Forni elettrici. Spetta un contributo del 20% sul prezzo di costo, nel limite massimo di singolo contributo pari a 80 euro. Bisogna, però, comperare un nuovo forno di classe energetica non inferiore alla A.
Gru a torre per l'edilizia. Bonus del 20%, fino a 30mila euro, previa rottamazione documentata con tanto di certificato di gru a torre per l'edilizia messe in esercizio anteriormente al 1° gennaio 1985. L'importo complessivo stanziato per questa misura è 40 milioni.
Inverter. Venti per cento di sconto, fino a 40 euro, per l'acquisto e l'installazione di variatori di velocità su impianti di potenza elettrica compresa tra 0,75 e 7,5 Kw.
Lavastoviglie. Arriva un contributo del 20% sul prezzo di costo, nel limite massimo di singolo contributo pari a 130 euro. Bisogna, però, comperare un nuovo modello non inferiore ad A/A/A (A, di efficienza energetica, A, di efficienza di lavaggio, A, di efficienza di asciugatura).
Lotta alle frodi fiscali (articolo 1). Si rafforza il contrasto all'evasione fiscale realizzata attraverso "caroselli" e "cartiere", anche in applicazione delle nuove regole europee sulla fatturazione elettronica. In particolare, si prevede che i soggetti passivi Iva comunichino al Fisco in via telematica tutte le cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate e ricevute, registrate o soggette a registrazione, nei confronti di operatori economici aventi sede (ma anche residenza o domicilio) nei Paesi cosiddetti "black list". La mancata (o parziale o non veritiera) comunicazione fa scattare le sanzioni pecuniarie (raddoppiate) previste dall'articolo 11 del Dlgs 471/1997. Nei prossimi giorni, Via XX Settembre comunicherà le modalità operative per adempiere all'obbligo di comunicazione. Sempre l'Economia, con un decreto di natura non regolamentare, potrà escludere da tale obbligo alcuni Paesi inseriti in "black list" o settori di attività svolti negli stessi. Con il medesimo decreto, potrà, pure, estendere l'obbligo di comunicazione anche ad altri Paesi non inseriti in "black list", come pure a specifici settori di attività o a particolari tipologie di soggetti. L'estensione ha il fine di prevenire fenomeni a peculiare rischio di frode fiscale. Sul piano internazionale, poi, la lotta agli illeciti fiscali passa anche per le Camere di Commercio. A loro viene imposto di comunicare alle Entrate, entro il 15 di ogni mese, tutti i dati in loro possesso relativi alle iscrizioni nel registro delle imprese effettuate nel mese precedente e ogni altra notizia riguardante delibere di modificazione di atti costitutivi per il trasferimento all'estero della sede sociale dell'azienda o di semplice costituzione all'estero di società. Viene poi assicurata all'Ipsema adeguata tutela dei crediti previdenziali e al Fisco dei crediti concernenti i tributi dalla medesima amministrati. Si prevede inoltre che l'autorizzazione alla dismissione di bandiera per vendita della nave a stranieri o per demolizione della nave stessa non possa essere accordata qualora risultino, dal Sistema informativo dell'Anagrafe tributaria, carichi pendenti derivanti da atti emessi per la violazione degli obblighi relativi ai tributi amministrati dall'Agenzia, fatti salvi i casi di prestazione di idonee garanzie mediante fideiussione rilasciata da un'azienda o istituto di credito o polizza fideiussoria rilasciata da un istituto o impresa di assicurazione fino alla data in cui gli atti stessi si rendano definitivi per effetto del decorso del termine di impugnazione ovvero, qualora sia stata proposta impugnazione, del passaggio in giudicato della pronuncia giurisdizionale. Per evitare, infine, fenomeni di utilizzo illegittimo di crediti d'imposta e per recuperare quelli agevolativi la cui fruizione è stata autorizzata da amministrazioni pubbliche, anche territoriali, si prevede che il Fisco debba trasmettere a tali amministrazioni, per le attività di recupero, tutti i dati relativi ai predetti crediti utilizzati in diminuzione delle imposte dovute. Le somme recuperate, riversate allo Stato, restano acquisite all'Erario.
Macchine agricole. Dieci per cento di incentivo del costo di listino, a condizione che il concessionario o il venditore pratichi uno sconto di pari misura sul prezzo di listino. Le macchine dovranno essere esclusivamente della stessa tipologia e con potenza non superiore del 50% all'originale rottamato. L'importo complessivo stanziato per questa misura è 20 milioni.
Moto. Sconto del 10%, fino al massimo di 750 euro. Bisogna acquistare un motociclo fino a 400 cc di cilindrata (o potenza non superiore a 70 Kw) nuovo di categoria "euro 3" con contestuale rottamazione (per demolizione) di un motociclo o ciclomotore "euro 0" o "euro 1". Se si acquista una moto dotata di alimentazione elettrica, doppia o esclusiva, l'incentivo sale al 20%, fino a un massimo di 1.500 euro. L'importo complessivo stanziato per questa misura è 12 milioni.
Motori ad alta efficienza. Bonus del 20%, fino a 50 euro per l'acquisto di motori ad alta efficienza (Ie2) di potenza tra 1 e 5 Kw.
Motori fuoribordo. Contributo del 20%, fino a mille euro, per la sostituzione di motori fuoribordo di vecchia generazione con motori a basso impatto ambientale (direttiva 2003/44/Ce, fino alla potenza di 75 Kw compresa). L'importo complessivo stanziato per questa misura è 10 milioni.
Patto di stabilità interno (articolo 4, comma 8). Si prevede che, se avanzino fondi dagli interventi agevolativi previsti nel presente decreto-legge sugli incentivi, questi siano dirottati per alleggerire agli enti locali i vincoli del patto di stabilità interno.
Piani cottura. Disco verde a un contributo del 20%, fino a un singolo importo massimo di 80 euro. La sostituzione del piano cottura deve avvenire con un analogo apparecchio dotato di dispositivo di sorveglianza fiamma (Fsd).
Piano porti (articolo 4, comma 6). Arriva un fondo per le infrastrutture nei porti. La dotazione iniziale è di 80 milioni e servirà per finanziare le opere infrastrutturali nei porti di rilevanza nazionale.
Pompe di calore. Bonus del 20%, fino a un massimo di 400 euro, se si sostituiscono scaldacqua elettrici con installazione di pompe di calore ad alta efficienza dedicate alla sola produzione di acqua calda sanitaria.
Razionalizzazione delle attività di riscossione (articolo 3). Si semplifica il contenzioso tributario e si accelera la riscossione delle imposte. In particolare, si consente alle parti del processo di notificare le sentenze, ai fini della decorrenza del termine d'impugnativa breve di 60 giorni, secondo le medesime modalità già previste per la notifica degli altri atti del processo tributario, senza necessità quindi di avvalersi dell'ufficiale giudiziario. Si interviene, poi, sulla disciplina delle garanzie che il debitore è tenuto a prestare ai fini del pagamento rateale delle somme dovute nell'ambito della conciliazione giudiziale e dell'accertamento con adesione. Nello specifico, al fine di non imporre oneri gravosi sul contribuente qualora l'importo rateizzato sia di entità non particolarmente rilevante, si prevede che la garanzia è dovuta solo nel caso in cui l'importo complessivo delle rate successive alla prima sia superiore a 50mila euro. In tema di riscossione provvisoria, poi, si conferma espressamente la potestà degli uffici di formare i ruoli provvisori in base alle decisioni delle Commissione tributaria centrale. Si prevede, poi, che in caso di crisi di società di riscossione delle entrate degli enti locali, tali società siano ammesse (a domanda e fino a esaurimento delle risorse) alle misure urgenti per la ristrutturazione industriale di grandi imprese in stato di insolvenza, previste dalla legge 39 del 2004.
Revoca finanziamento trasporto rapido a Parma (articolo 4, comma 7). Stop al finanziamento statale per l'opera "Sistema di trasporto rapido di massa a guida vincolata per la città di Parma". Al contraente generale è riconosciuto un indennizzo non superiore all'8% dell'importo di aggiudicazione dell'opera.
Rimorchi. Bonus di 1.500 euro, se si rottamano rimorchi con più di 15 anni di età e senza sistema di frenata Abs, per l'acquisto di un nuovo rimorchio a timone o ad assi centrali, categoria 04. Il contributo arriva a 2mila euro se oltre all'Abs, il nuovo rimorchio monta anche sistemi di controllo elettronico della stabilità. Spetta invece contributi di 3mila e 4mila euro (a seconda se dotati o meno anche di sistema Esp) per l'acquisto di un semirimorchio di categoria 04 e contestuale radiazione di un semirimorchio con più di 15 anni e senza sistema Abs. L'importo complessivo stanziato per questa misura è 8 milioni.
Scafi da diporto. Bonus per il 50% e sino a un massimo di 200mila euro per azienda, per l'acquisto di stampi per la laminazione sottovuoto degli scafi da diporto dotati di flangia perimetrale.
Taxi e servizi di noleggio (articolo 2, comma 3). Avvicinandosi la scadenza del termine (31 marzo 2010) che disciplina il trasporto di persone mediante autoservizi pubblici non di linea, tra cui, in particolare, il servizio di taxi con autovettura e il servizio di noleggio con conducente, si prevede l'emanazione - entro 2 mesi, con decreto - di disposizioni urgenti attuative, tese a impedire pratiche di esercizio abusivo del servizio di taxi e del servizio di noleggio con conducente o, comunque, non rispondenti ai principi ordinamentali che regolano la materia. Tale decreto dovrà definire anche gli indirizzi generali per l'attività di programmazione e di pianificazione delle regioni, ai fini del rilascio, da parte dei comuni, dei titoli autorizzativi.
Ups (gruppi statici di continuità). Venti per cento di bonus, fino a 100 euro, per l'acquisto di gruppi statici di continuità (Ups) ad alta efficienza di potenza fino a 10 Kva.
23 marzo 2010
AVVENIRE per l'articolo completo vai al sito internet http://www.avvenire.it2010-03-25
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CORRIERE della SERA
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REPUBBLICA per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.repubblica.it2010-03-25
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L'UNITA' per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.unita.it2010-03-25
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il SOLE 24 ORE per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.ilsole24ore.com2010-03-25 Bonus ecologico solo a nuove costruzioni e prima casa di Giorgio Santilli 25 marzo 2010 Bonus per l'abitazione ecologica: solo nuove costruzioni e prima casa "Dai nostri archivi" L'abc del decreto incentivi 2010 Come cambiano gli incentivi, da Internet ai giovani alla casa eco-efficiente Incentivi al via fino a dicembre Il decreto sulla rampa di lancio Trecento milioni di incentivi per dieci settori industriali Tutti i bonus del decreto incentivi Paletti al contributo da 83 euro a metro quadrato, con tetto massimo di 5mila euro, destinato alle abitazioni di categoria energetica B
In attesa che il decreto legge sugli incentivi arrivi in Gazzetta Ufficiale (la pubblicazione è prevista per venerdì 26 marzo) la bozza del decreto attuativo predisposto dal ministro per lo sviluppo economico Scajola entra nel dettaglio delle agevolazioni destinate ai singoli settori. Anche il bonus per l'acquisto di una casa ecologica – cui andranno 60 dei 300 milioni per gli incentivi - assume una fisionomia via via più precisa: confermato l'importo massimo rispettivamente di 5mila e 7mila euro a seconda della categoria di fabbisogno energetico dell'abitazione, viene precisato che l'immobile deve essere di nuova costruzione e deve essere destinato a prima abitazione della famiglia di chi acquista nel solo caso del bonus con tetto di cinquemila euro. Il raggiungimento delle prestazioni energetiche richieste deve essere certificato da un soggetto accreditato. Il decreto precisa anche che questa agevolazione è l'unica dell'intero pacchetto incentivi che può essere cumulata ad altre agevolazioni sul medesimo bene. Il contributo di 83 euro a metro quadrato e tetto massimo di cinquemila euro sarà destinato alle abitazioni di classe energetica B che taglino, cioè, almeno del 30% i valori previsti dall'allegato C, n. 1, della tabella 1.3 del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192. Il contributo di 116 euro per metro quadrato e tetto massimo di settemila euro sarà riservato all'acquisto di abitazioni di classe energetica A, che taglia di almeno il 50% gli stessi valori relativi al fabbisogno energetico.
Come cambiano gli incentivi, da Internet ai giovani alla casa eco-efficiente di Nicoletta Cottone commenti - | Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci 24 marzo 2010 "Dai nostri archivi" Tutti i bonus del decreto incentivi L'abc del decreto incentivi 2010 Bonus ecologico solo a nuove costruzioni e prima casa Dote agli incentivi: l'elenco dei settori nel decreto attuativo Trecento milioni di incentivi per dieci settori industriali
Pronto il decreto attuativo del dl incentivi, con una serie di novità. La principale riguarda le case eco-efficienti, che otterranno i contributi da 5mila solo se si tratta di acquisto di immobili di nuova costruzione, da utilizzare come prima abitazione. Per l'incentivo da 7mila euro nessuna modifica. Largo, poi, a Internet veloce per i giovani. Nel pacchetto entra un contributo fino a 50 euro per i giovani fra i 18 e i 30 anni per una nuova attivazione di banda larga. Il decreto attuativo sarà firmato dal ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, subito dopo l'entrata in vigore del decreto incentivi, che istituisce il Fondo incentivi. Al cliente sarà praticato uno sconto pari all'incentivo - a patto che il plafond a disposizione della misura non sia esaurito - direttamente dal negoziante, al netto da eventuali sconti commerciali. Nella maggior parte dei casi il bonus è concesso a fronte di rottamazione del vecchio articolo. Arriva anche un call center di Poste italiane che informerà in consumatori e comunicherà al venditore la capienza dell'incentivo all'atto della richiesta da parte del consumatore. I prodotti saranno incentivati a partire dal 6 aprile. Altra novità del decreto attuativo, rispetto alle notizie circolate finora, interessa le cucine componibili. Il bonus, infatti, scatterà solo se la nuova cucina sarà corredata da almeno due elettrodomestici ad alta efficienza, scelti fra frigorifero/congelatore in classe A+ e A++, forno in classe A, piano cottura a gas (se inserito) con dispositivo di sorveglianza fiamma, lavastoviglie (se inserita) in classe tripla A. Attenzione: se gli elettrodomestici non rientrano nelle classi energetiche ad alta efficienza, il prezzo di acquisto comunque non concorre a formare il valore in base al quale viene calcolato il contributo. Una precisazione relativa alla cilindrata riguarda l'acquisto di un motociclo Euro 3, in cambio della rottamazione di un motociclo o di un ciclomotore Euro 0 o Euro 1. Si può acquistare un Euro 3 con motore fino a 400 cc di cilindrata o con potenza non superiore a 70 kw, rottamando contestualmente l'usato. Salta, invece, il ventilato incentivo previsto per apparecchi a biomassa, che era pari al 20% del prezzo di acquisto, fino a un massimo di 380 euro per chi sostituiva apparecchi a biomassa privi di marcatura Ce o con rendimento inferiore al 63% con caminetti e stufe a legna con rendimento certificato pari o maggiore al 75% e/o caminetti e stufe a pellets con rendimento certificato pari o superiore al 90 per cento. Niente da fare, dunque, su questo fronte. Altra novità, invece, riguarda l'incentivo per rimorchi e semirimorchi, sui quali erano circolate voci contrastanti. Spetta un bonus di 1.500 euro, se si rottamano rimorchi con più di 15 anni di età e senza sistema di frenata Abs, a patto che si acquisti un nuovo rimorchio a timone o ad assi centrali, categoria 04. Il bonus sale a 2mila euro se oltre all'Abs, il nuovo rimorchio ha anche sistemi di controllo elettronico della stabilità. Spettano, invece, 3mila (senza Esp) o 4mila euro (se il nuovo ha anche l'Esp) per l'acquisto di un semirimorchio di categoria 04 con Abs e contestuale radiazione di un semirimorchio con più di 15 anni e senza Abs. Per la nautica, oltre all'incentivo sui motori fino a mille euro, è stato anche varato un bonus per scafi da diporto. La norma prevede per il 50% del prezzo di acquisto, fino a un massimo di 200mila euro per azienda, un incentivo per l'acquisto di stampi per la laminazione sottovuoto degli scafi da diporto dotati di flangia perimetrale. 24 marzo 2010
Il piano casa nei sogni dei futuri governatori di Giorgio Santilli Pagina: 1 2 3 di 3 pagina successiva commenti - 1 | Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci 25 marzo 2010 Il piano casa nei sogni dei futuri governatori
Piena adesione dei candidati governatori di centro-destra alla deregulation del governo, con la promessa di adeguare le norme regionali là dove non prevedano il regime semplificato o non consentano l'applicazione del provvedimento del governo. Atteggiamenti non così monolitici sulle misure da prendere tra i candidati governatori di centro-sinistra dove la linea unitaria è data semmai da una maggiore attenzione al problema della sicurezza e delle verifiche tecniche da affiancare alla liberalizzazione. L'obiettivo dichiarato è quello di evitare conseguenze sulla tenuta statica degli edifici e anche di coinvolgere le professionalità tecniche (architetti, geometri, ingegneri) oggi escluse dal percorso della liberalizzazione. Questa la sintesi delle risposte che i candidati governatori dei due schieramenti danno in sette grandi regioni (Veneto, Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Lazio, Campania e Puglia) alla domanda se si intenda rendere possibile o meno l'applicazione del decreto legge che prevede un regime libero per le manutenzioni edilizie straordinarie, senza più l'obbligo per il proprietario di casa di presentare la denuncia di inizio attività. VENETO Giuseppe Bortolussi Candidato centro-sinistra Istintivamente sono per la nuova norma, che va nella direzione della semplificazione e della sburocratizzazione. Le manutenzioni straordinarie, che comprendono interventi sugli infissi o sugli impianti energetici – non destano certo problemi o allarmi. Ma in Veneto, e in particolare in luoghi come Venezia, Verona e molte altre città d'arte, nelle Ville Venete e via enumerando, anche il più semplice intervento è sottoposto al vaglio della Sovrintendenza ai monumenti. Stando così le cose, lo spostamento di tramezzi interni, nelle dimore "censite", creerebbe sicuramente delle situazioni delicate, che potrebbero mettere a repentaglio il patrimonio artistico e architettonico del Veneto. Una possibilità potrebbe essere quella di distinguere queste due situazioni, mantenendo il controllo più stringente sulle dimore di pregio rispetto a tutte le altre, per cui è auspicabile la liberalizzazione. Luca Zaia Candidato centro-destra Come noto all'interno del decreto incentivi sono state inserite delle misure riguardanti gli interventi all'interno delle abitazioni, che in qualche modo dovrebbero anticipare il piano casa. Ho votato in quanto membro del governo a favore del decreto incentivi. Ho condiviso questi provvedimenti come condivido quelli del piano casa perché rispondono al criterio che ognuno di noi sia padrone a casa propria e per questo possa, superando gli ostacoli burocratici, che finora hanno rallentato questo processo, realizzare ampliamenti all'interno e all'esterno della propria casa. Siamo convinti che questo non solo consentirà a chi ha avuto un figlio di costruirgli una stanza, e a chi ha bisogno di un po' più di spazio di costruirselo, ma farà anche da volano per l'economia del territorio. Fortunatamente il settore dell'edilizia del nostro paese non è stato sottoposto a uno stress simile a quello della bolla speculativa spagnola quindi crediamo che questo provvedimento sia adeguato alle esigenze del settore edilizia e che possa attribuire far uscire definitivamente dalla crisi internazionale. Resta fermo, però, il punto che per noi ogni intervento deve essere pienamente rispettoso dell'ambiente e del paesaggio circostante. Quando parliamo di sviluppo sostenibile ci riferiamo anche a questo. PIEMONTE Mercedes Bresso Candidata centro-sinistra Già oggi gli interventi di manutenzione straordinaria previsti dal decreto possono essere portati a termine senza Dia. Il provvedimento governativo riguarda infatti una serie di opere che, a un primo esame, escludono gli aumenti di volumetria e gli interventi in aree di pregio architettonico. È evidente che una distribuzione diversa degli spazi interni, l'apertura di una finestra sul cortile, l'eliminazione di barriere architettoniche e l'installazione di pannelli fotovoltaici possono essere attuati senza Dia. È altrettanto evidente che se occorrerà adeguare la normativa regionale per agevolare tutti quegli interventi che non prevedono aumenti di volumetria, questo sarà un compito della prossima legislatura. Roberto Cota Candidato centro-destra Da presidente della Regione seguirò le linea guida tracciate dal Piano casa del Governo, che la Bresso ha invece osteggiato e annullato scientificamente non per ragioni di merito, ma solo per approccio ideologico. Questo modo di fare è stato del resto la costante del suo governo in questi cinque anni: non ha governato per qualcosa, ma quasi sempre contro qualcuno. E a rimetterci sono stati i piemontesi. Ovviamente un punto irrinunciabile della nostra legge sulla casa legge sarà la tutela dell'ambiente e dei nostri impareggiabili centri storici. Cambierò senz'altro la nuova legge regionale nell'ottica di una sburocratizzazione. Si può pensare anche a soluzioni alternative alla Dia per alcuni piccoli interventi, come opere interne, manutenzioni straordinarie o interventi che non cambino la volumetria dell'immobile. LOMBARDIA Filippo Penati Candidato centro-sinistra Il Piano del governo per la realizzazione di 50mila alloggi destinati alle fasce più deboli della popolazione può essere un passo nella giusta direzione solo a condizione che si proceda in tempi rapidi alla riforma del mercato privato delle locazioni. L'housing sociale senza nuove regole per le locazioni non basta. Decisiva è, inoltre, la mia proposta di cambiare la tassazione con l'introduzione della cedolare secca del 20% sui proventi degli affitti. Il superamento della Dia mi lascia perplesso per il venir meno del ruolo dei Comuni nell'opera di contrasto dell'abusivismo. Roberto Formigoni Candidato centro-destra La Regione Lombardia ha già introdotto elementi di semplificazione per accelerare le procedure previste dalla normativa nazionale. In particolare con la legge regionale 12 del 2005 ha esteso alla quasi totalità degli interventi edilizi la facoltà di utilizzare la dichiarazione di inizio attività (Dia) - in sostituzione del permesso di costruire - con formazione del silenzio assenso in caso di mancata risposta entro 30 giorni da parte del Comune. Proprio a partire da questi passi concreti compiuti in Lombardia porteremo a livello nazionale la nostra positiva esperienza. Rispetto alla disciplina approvata dal Governo, raccoglieremo tutti gli elementi di ulteriore semplificazione nel rispetto delle garanzie di qualità e sicurezza degli interventi. Fedeli allo stile di Regione Lombardia, eventuali modifiche alla normativa regionale saranno effettuate con il dialogo e il confronto tra tutti i soggetti coinvolti, enti locali e operatori del sistema edilizio. EMILIA ROMAGNA Vasco Errani Candidato centro-sinistra C'è da fare innanzitutto una considerazione sul metodo. Le disposizioni a favore della semplificazione contenute nel decreto non sono state per nulla condivise con le Regioni. E arrivano con oltre undici mesi di ritardo rispetto all'accordo tra governo e regioni del 1° aprile 2009. Inoltre non vorremmo che ci fosse un rischio di sovrapposizione normativa nella traduzione nella realtà di questi principi e che si perda l'obiettivo centrale della sicurezza. Dal canto suo la Regione ha già avviato, con la legge regionale 6 del 2009, un proprio articolato percorso di semplificazione in materia urbanistica puntando inoltre a edifici ambientalmente compatibili, ad alto risparmio energetico e sicuri sismicamente. Insomma: non siamo contrari a priori, ma occorre valutare bene le ricadute del testo del decreto. Anna Maria Bernini Candidata centro-destra Queste norme vanno recepite, ma bisogna anche riaprire una discussione a più ampio raggio sulle norme urbanistiche. Basta con la pianificazione millimetrica da parte delle amminstrazioni: lo Stato deve essere un buon regolatore, non un pianificatore ansioso e ansiogeno. LAZIO Emma Bonino Candidata centro-sinistra Ridurre il peso della burocrazia non deve andare a scapito della sicurezza. E dunque una liberalizzazione senza regole così come la propone Berlusconi mi pare che rechi in sé alcuni pericoli. Occorre in questi casi essere equilibrati. Ognuno a casa sua fa quello che gli pare mi sembra uno slogan di facile presa che contribuisce alla cultura dell'irresponsabilità. A Roma negli anni scorsi i proprietari di una tipografia, per ampliare gli spazi, hanno eliminato anche travi portanti e il palazzo è crollato facendo molte vittime. Dunque ci vuole prudenza. Piuttosto credo sia necessario semplificare le norme, dare certezze nei tempi di risposta delle amministrazioni competenti, ottenendo il via libera ai lavori però anche in base al parere di un tecnico. Pratiche più snelle ma non a scapito della sicurezza. Renata Polverini Candidata centro-destra È assolutamente condivisibile la linea del Governo di ampliare il campo di applicazione dell'attività di edilizia libera nella direzione di una maggiore semplificazione delle procedure. Peraltro la Regione Lazio non ha allo stato attuale una normativa regionale specifica che indichi in modo più restrittivo quanto contenuto nel decreto. Per questo riteniamo opportuno che venga meglio disciplinata la modalità di esecuzione dei lavori di manutenzione straordinaria. L'inizio dei lavori dovrebbe essere subordinato a una previa comunicazione nella quale il proprietario, con il tecnico di fiducia, descriva e asseveri le opere da eseguire e che le stesse non interessino le parti strutturali dell'edificio. È poi opportuno che il proprietario depositi, successivamente all'esecuzione dei lavori, la variazione catastale ove dovesse essere intervenuta una diversa distribuzione planimetrica. CAMPANIA Vincenzo De Luca Candidato centro-sinistra Le prerogative comunali in tema di governo del territorio sono intangibili. La regione è dotata di una buona legge urbanistica ( la 16 del 2004) , ma occorre snellire le procedure di approvazione dei piani urbanistici comunali e di coordinamento provinciale. Tema delicato è il regime dei vincoli di tutela ambientale. Io penso a una profonda revisione dei piani paesaggistici trovando il giusto equilibrio tra la tutela delle risorse ambientali e lo sviluppo dell'edilizia residenziale, turistica e delle infrastrutture. Occorre semplificare le procedure amministrative e decentrare agli enti locali ed ai comuni piene competenze in materia. Stefano Caldoro Candidato centro-destra Il piano casa del governo aveva l'obiettivo di consentire limitati aumenti di volumetrie come strumento per affrontare la crisi economica. La legge approvata dalla regione Campania invece non ha utilizzato appieno le possibilità del piano casa nazionale. Nel mio programma è già prevista una revisione di questa legge regionale, introducendo la reale possibilità di fare interventi di manutenzione interna senza Dia. Non solo penso di introdurre procedure snelle anche per altro tipo di interventi. Ad esempio: il recupero e l'adeguamento antisismico dell'edilizia turistica abusiva. Dal rilancio dell'edilizia ci aspettiamo una spinta alla ripresa dell'economia in una regione che attraversa un declino senza precedenti. PUGLIA Nichi Vendola Candidato centro-sinistra Non abbiamo norme regionali in materia edilizia e quindi vige la norma statale. Vedo problemi nella mancata previsione di attestazione di un tecnico e rischi di confusione normativa per contrasto con norme di strumenti urbanistici comunali non adeguati alla nuova disciplina. Poichè al centro della nostra attenzione c'è la tutela dei cittadini e la trasparenza e c'è attesa delle regole per le imprese valuteremo, come sempre abbiamo fatto, dopo aver ascoltato le loro rappresentanze se è opportuno migliorare il provvedimento governativo. Rocco Palese Candidato centro-destra Dobbiamo disboscare le norme che ostacolano l'edilizia: oggi ci sono norme carcere che bloccano tutto lo sviluppo edilizio. Per questo il decreto legge del Governo è una base importante. Sull'edilizia abitativa in Puglia faremo di più, faremo un nuovo piano casa più liberale che davvero consenta anche alla Puglia di usufruire dei benefici della legislazione nazionale. (interviste a cura di Marco Alfieri, Andrea Biondi, Celestina Dominelli, Katy Mandurino, Mariano Maugeri, Vincenzo Rutigliano, Vera Viola e Maria Chiara Voci) 25 marzo 2010
Per gli incentivi sulla casa la "trappola" norme locali di Giorgio Santilli commenti - 2 | Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci 23 Marzo 2010 Per gli incentivi sulla casa la "trappola" norme locali "Dai nostri archivi" Rischio flop per la liberalizzazione dei piccoli lavori di casa La liberalizzazione dei lavori di casa divide il popolo del web Tutti i bonus del decreto incentivi La semplificazione impantanata alla Stato-Regioni Rischio-flop per la liberalizzazione dei lavori in casa. C'è la possibilità che la norma varata dal governo si possa applicare soltanto in due regioni, Sardegna e Friuli-Venezia Giulia, che già avevano cancellato la denuncia di inizio attività (dia) per le manutenzioni straordinarie. Il decreto legge sugli incentivi modifica infatti il testo unico sull'edilizia senza toccare le prerogative delle regioni: come hanno detto Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti nella conferenza stampa successiva al consiglio dei ministri di venerdì scorso, il governo ha voluto evitare stavolta conflitti con le competenze dei governatori. Non vengono toccate neanche le prerogative dei comuni che possono continuare a far valere strumenti urbanistici e regolamenti edilizi varati prima della liberalizzazione voluta dal governo. Il decreto legge sugli incentivi – il cui testo definitivo dovrebbe andare oggi alla firma del capo dello stato – interviene sull'articolo 6 del testo unico sull'edilizia (Dpr 380/2001): una norma che elenca le attività edilizie libere (tra cui ora vengono inserite la manutenzione straordinaria e altre sei tipologie minori di intervento) e si applica "salvo più restrittive previsioni previste dalla disciplina regionale e dagli strumenti urbanistici". In caso di conflitto fra la norma statale e quella regionale più restrittiva – dice il testo unico anche nella sua versione modificata dal decreto legge – si applica questa seconda. In questo momento, con l'eccezione di Sardegna e Friuli-Venezia Giulia, tutte le leggi regionali prevedono l'obbligo di presentazione della dia per avviare interventi di manutenzione straordinaria: sono quindi più restrittive della nuova norma statale. In diciotto delle venti regioni la liberalizzazione dei piccoli lavori varata dal governo non si potrà applicare stando a una interpretazione letterale della norma. La liberalizzazione della manutenzione ordinaria non diventerebbe operativa, secondo questa interpretazione, salvo che le regioni non si adeguassero alla nuova norma statale (ipotesi impercorribile al momento per le regioni a statuto ordinario che hanno i consigli regionali sciolti e non torneranno a legiferare prima di 3-4 mesi). Un'interpretazione diversa la dà l'Ance, che plaude all'iniziativa del governo pur riconoscendo che il quadro normativo non è univoco. Per i tecnici dell'associazione dei costruttori "il decreto innova e supera l'attuale legislazione regionale": solo con una legge successiva al decreto legge, quindi, "le regioni potranno frenare questa innovazione varando norme più restrittive prevalenti". Resta sempre il ruolo dei comuni che, in questo contesto di incertezza, potrebbero far pendere la bilancia da una parte o dall'altra dando una propria interpretazione della norma. In attesa che le regioni riprendano l'attività legislativa, l'interpretazione comunale potrebbe diventare decisiva per il decollo della liberalizzazione anche se in passato i comuni hanno giocato un ruolo di freno più che di deregulation, come dimostra anche l'esperienza del piano casa dove molti sono stati i vincoli imposti a livello municipale. Per i cittadini è comunque necessario avere certezze e sapere quali siano le norme da applicare, quale procedura seguire, se quella libera (che prevede una semplice notizia trasmessa per via telematica al comune e l'avvio immediato dei lavori) o quella della presentazione della dia che comporterebbe l'attesa di trenta giorni prima di iniziare i lavori in regime di silenzio-assenso. Può darsi che un chiarimento possa venire proprio dal testo definitivo del decreto legge cui oggi hanno ancora lavorato i tecnici di palazzo Chigi. Il governo potrebbe infatti decidere in extremis di inserire qualche paletto in più rispetto alla semplice trascrizione del disegno di legge Brunetta-Calderoli sulle semplificazioni normative. Vale la pena ricordare che i lavori di manutenzione straordinaria comprendono, fra gli altri,interventi sugli infissi, opere accessorie, realizzazione di impianti sanitari ed energetici, spostamento e costruzione di tramezzi interni, riverniciatura delle facciate esterne, sostituzione di solai, costruzione di recinzioni. Tutti questi interventi non possono comunque alterare i volumi e le superfici delle singole unità immobiliari, né modificare le destinazioni d'uso preesistenti. giorgio.santilli@ilsole24ore.com
L'abc del decreto incentivi 2010 di Claudio Tucci Pagina: 1 2 3 4 di 4 pagina successiva commenti - | Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci 23 marzo 2010 L'abc del decreto incentivi 2010 "Dai nostri archivi" Come cambiano gli incentivi, da Internet ai giovani alla casa eco-efficiente Bonus ecologico solo a nuove costruzioni e prima casa Gli incentivi vanno chiesti ai rivenditori a partire dal 6 aprile Fondo per salvare le aree di crisi EDILIZIA ECOSOSTENIBILE-2 / Due anni in coda per la casa verde
Sono saliti a 19 i prodotti che godranno dei bonus previsti dal decreto legge sugli incentivi, varato venerdì scorso dal Consiglio dei Ministri. La lista, contenuta nel provvedimento attuativo dello Sviluppo economico, spazia dagli elettrodomestici, alle cucine, agli immobili ad alta efficienza energetica, alle moto, alla banda larga per gli under 30. L'incentivo scatterà a richiesta (al rivenditore) e per tutto il 2010, ma fino a esaurimento delle risorse (sul piatto ci sono 300 milioni, di cui 200 finanziati dal gettito della lotta all'evasione). L'operazione partirà il 6 aprile, anche se ancora manca la pubblicazione in Gazzetta del decreto legge. Ecco una rapida sintesi di tutti i bonus previsti, assieme alle altre novità (dalle attività edilizie libere, alla lotta alle frodi fiscali, al piano porti) contenute nel decreto incentivi e nel decreto attuativo. Adeguamento direttiva Ecofin (articolo 2). L'aspetto preso in esame riguarda, in primo luogo, le notifiche ai contribuenti non residenti in Italia, che si considerano validamente effettuate con la spedizione della raccomandata (con avviso di ricevimento) all'indirizzo di residenza estera rilevato dai registri dell'Anagrafe degli italiani residenti all'estero o a quello della sede legale estera risultante dal registro delle imprese. La notifica ai contribuenti non residenti è poi validamente effettuate qualora i medesimi non abbiamo comunicato al Fisco l'indirizzo della loro residenza o sede estera o del domicilio eletto per la notificazione degli atti. Le nuove disposizioni in materia di notificazione operano simmetricamente anche ai fini della riscossione. Agevolazioni ricerca nel settore tessile (articolo 4, commi da 2 a 4). Viene escluso dell'imposizione sul reddito d'impresa il valore degli investimenti in attività di ricerca industriale e di sviluppo pre-competitivo finalizzate alla realizzazione di campionari fatti dalle imprese che svolgono le attività previste alle divisioni 13 o 14 della tabella Ateco e cioè: ricerca e ideazione estetica; realizzazione dei prototipi; preparazione del campionario o delle collezioni; promozione del campionario e gestione del magazzino campioni. L'agevolazione è nel limite complessivo di 70 milioni di euro e decorre dal periodo d'imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2009 e fino alla chiusura di quello in corso alla data del 31 dicembre 2010. Per quanto concerne il meccanismo di applicazione, l'agevolazione consiste in una deduzione dal reddito d'impresa e opera indipendentemente dal conseguimento di reddito imponibile. La deduzione può essere fatta valere solo in sede di versamento del saldo delle imposte sui redditi dovute per il periodo di imposta di effettuazione degli investimenti e non ha effetto per la determinazione degli acconti dovuti per il periodo di imposta successivo. L'agevolazione può essere fruita nel rispetto del limite previsto dal regolamento sugli aiuti di importanza minore (c.d. de minimis) fino all'autorizzazione della Commissione europea. Attività edilizia libera (articolo 5). Si liberalizzano, rendendole quindi non più soggette neanche alla dichiarazione di inizio attività attualmente richiesta, numerose attività edilizie, quali tutti gli interventi di manutenzione ordinaria e alcuni interventi di manutenzione straordinaria, nel caso che non riguardino le parti strutturali dell'edificio, non comportino aumento del numero delle unità immobiliari e non implichino incremento rispetto ai parametri urbanistici esistenti. Meno vincoli anche per alcuni interventi volti all'eliminazione di barriere architettoniche, per le opere temporanee per attività di ricerca nel sottosuolo e movimenti di terra strettamente pertinenti all'esercizio dell'attività agricola, per le serre mobili stagionali, per le opere di pavimentazione e di finitura di spazi esterni, per i pannelli solari, fotovoltaici e termici, senza serbatoio e per le aree ludiche senza fini di lucro e gli elementi di arredo delle aree pertinenziali degli edifici. La norma fa salve eventuali disposizioni più restrittive previste dalle leggi regionali, le prescrizioni degli strumenti urbanistici comunali, nonché le altre normative di settore disciplinanti l'attività edilizia, quali, ad esempio, le norme antisismiche, antincendio, e quelle contenute nel Codice dei beni cultuali e del paesaggio. Si prevede, poi, che al fine di semplificare il rilascio del certificato di prevenzione degli incendi per tali attività, il certificato stesso, ove previsto, sia rilasciato in via ordinaria con l'esame a vista. Gli interventi, quindi, previsti dall'articolo possono essere iniziati previa semplice comunicazione, anche per via telematica, all'amministrazione comunale, allegando le autorizzazioni eventualmente richieste dalla normativa di settore e, nel caso di interventi di manutenzione straordinaria, anche i dati identificativi dell'impresa che eseguirà i lavori. Banda larga per i giovani. Contributo di 50 euro a favore di persone fisiche tra i 18 e i 30 anni per una nuova attivazione di banda larga. L'importo complessivo stanziato per questa misura è 20 milioni. Batterie di condensatori. Bonus del 20%, fino a 200 euro, se l'acquisto contribuisce a ridurre le perdite di energia elettrica sulle reti media e bassa tensione. Cappe. Bonus del 20%, per un massimo di 500 euro, se si acquistano cappe climatizzate. Casa. Contributo per un importo pari a 116 euro a metro quadrato (con un massimo di 7mila euro) per la classe A e 83 euro al metro quadro (con un massimo di 5mila euro) per la classe B. La novità introdotta all'ultimo minuto è il secondo incentivo, quello da 83 euro, è rivolto solo a immobili di nuova costruzione, da utilizzare come prima abitazione. L'importo complessivo stanziato per questa misura è 60 milioni. In caso, poi, di cessione di immobili di nuova costruzione ad alta efficienza energetica, per ottenere i bonus, serve l'attestazione favorevole dell'Enea. Come ottenere gli sconti. Bisognerà rivolgersi al rivenditore, che verificherà la capienza del bonus e comunicherà al consumatore la disponibilità dell'incentivo che diventerà uno sconto sul prezzo d'acquisto. Se i fondi sono esauriti, l'incentivo non scatta. Il decreto attuativo dello Sviluppo economico prevede che Poste Italiane attivi un call center per fornire informazioni e ponga in essere tutti gli adempimenti necessari per far arrivare il bonus nelle mani del consumatore. A sua volta, il negoziante che intende praticare lo sconto compilerà un modulo elettronico riportato in un apposito sito del ministero, poi al momento della vendita, effettuata l'emissione dello scontrino fiscale, lo trasmetterà online al "centro di contatto" delle Poste. È prevista la revoca del contributo in caso di assenza dei requisiti previsti per usufruire dell'incentivo o se la documentazione da esibire per la fruizione del bonus è incompleta o irregolare. Concessioni pubbliche (articolo 2, comma 2). In tema di concorrenza in materia di concessioni pubbliche statali generatrici di entrate erariali, si considera vietata "ogni pratica o rapporto negoziale di natura commerciale con soggetti terzi non precedentemente previsti in forma espressa e regolati negli atti di gara". Toccherà inoltre alle amministrazioni statali concedenti, con carte di servizi o accordi ad hoc, introdurre paletti o sanzioni patrimoniali (proporzionali e ragionevoli) in caso di violazione delle clausole della convenzione imputabile al concessionario, anche a titolo di colpa. Conti dormienti (articolo 2, comma 4). Arriva un'interpretazione autentica della disposizione che prevede il trasferimento al fondo depositi dormienti degli importi dovuti ai beneficiari dei contratti di assicurazione sulla vita non reclamati nel termine di prescrizione. In particolare, si prevede che la norma si applichi "esclusivamente ai contratti per i quali il termine di prescrizione del diritto dei beneficiari scada successivamente al 28 ottobre 2008". Cucine componibili ed elettrodomestici da incasso ad alta efficienza. Previsto un contributo del 10% sul prezzo di vendita praticato e fino a un limite massimo di mille euro. Il limite complessivo delle risorse da erogare è 60 milioni. L'agevolazione è collegata alla sostituzione dei mobili per cucina in uso con cucine componibili complete di elettrodomestici efficienti. Il decreto attuativo ricorda come la nuova cucina componibile debba essere corredata da almeno due elettrodomestici ad alta efficienza scelti fra: frigorifero/congelatore in classe A+ e A++, forno in classe A, piano cottura a gas (se inserito) con dispositivo di sorveglianza fiamma, lavastoviglie (se inserita) in classe A/A/A (A, di efficienza energetica, A, di efficienza di lavaggio, A, di efficienza di asciugatura). Specifica importante: qualora qualcuno (o tutti) gli elettrodomestici non rientrassero nelle classi energetiche ad alta efficienza, il rispettivo prezzo di acquisto non concorre a formare il valore in base al quale viene calcolato il contributo. Cucine di libera installazione. Il contributo è del 20%, fino 100 euro. La sostituzione deve avvenire con cucine dotate di forno elettrico di classe A e piano cottura dotato di valvola di sicurezza gas. Entrata in vigore (articolo 5). Il decreto incentivi entra in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Dall'entrata in vigore del decreto incentivi, scatta l'operatività del decreto attuativo dello Sviluppo economico. Fondo incentivi (articolo 4, commi 1 e 5). Di 300 milioni, per il 2010. Il fondo è finanziato, per 200 milioni, con il gettito fiscale derivante dalla lotta all'evasione, per 50 milioni, dal fondo innovazione industriale, e per i restanti 50 milioni, dalla riduzione del fondo per interventi a sostegno dell'economia. Un decreto attuativo, targato Sviluppo economico, stabilisce contenuti e modalità di erogazione degli incentivi. Tra i settori interessati, i prototipi innovativi di navi multiuso per le emergenze, l'emittenza televisiva locale e il sostegno all'innovazione tecnologica dell'aeronautica. Forni elettrici. Spetta un contributo del 20% sul prezzo di costo, nel limite massimo di singolo contributo pari a 80 euro. Bisogna, però, comperare un nuovo forno di classe energetica non inferiore alla A. Gru a torre per l'edilizia. Bonus del 20%, fino a 30mila euro, previa rottamazione documentata con tanto di certificato di gru a torre per l'edilizia messe in esercizio anteriormente al 1° gennaio 1985. L'importo complessivo stanziato per questa misura è 40 milioni. Inverter. Venti per cento di sconto, fino a 40 euro, per l'acquisto e l'installazione di variatori di velocità su impianti di potenza elettrica compresa tra 0,75 e 7,5 Kw. Lavastoviglie. Arriva un contributo del 20% sul prezzo di costo, nel limite massimo di singolo contributo pari a 130 euro. Bisogna, però, comperare un nuovo modello non inferiore ad A/A/A (A, di efficienza energetica, A, di efficienza di lavaggio, A, di efficienza di asciugatura). Lotta alle frodi fiscali (articolo 1). Si rafforza il contrasto all'evasione fiscale realizzata attraverso "caroselli" e "cartiere", anche in applicazione delle nuove regole europee sulla fatturazione elettronica. In particolare, si prevede che i soggetti passivi Iva comunichino al Fisco in via telematica tutte le cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate e ricevute, registrate o soggette a registrazione, nei confronti di operatori economici aventi sede (ma anche residenza o domicilio) nei Paesi cosiddetti "black list". La mancata (o parziale o non veritiera) comunicazione fa scattare le sanzioni pecuniarie (raddoppiate) previste dall'articolo 11 del Dlgs 471/1997. Nei prossimi giorni, Via XX Settembre comunicherà le modalità operative per adempiere all'obbligo di comunicazione. Sempre l'Economia, con un decreto di natura non regolamentare, potrà escludere da tale obbligo alcuni Paesi inseriti in "black list" o settori di attività svolti negli stessi. Con il medesimo decreto, potrà, pure, estendere l'obbligo di comunicazione anche ad altri Paesi non inseriti in "black list", come pure a specifici settori di attività o a particolari tipologie di soggetti. L'estensione ha il fine di prevenire fenomeni a peculiare rischio di frode fiscale. Sul piano internazionale, poi, la lotta agli illeciti fiscali passa anche per le Camere di Commercio. A loro viene imposto di comunicare alle Entrate, entro il 15 di ogni mese, tutti i dati in loro possesso relativi alle iscrizioni nel registro delle imprese effettuate nel mese precedente e ogni altra notizia riguardante delibere di modificazione di atti costitutivi per il trasferimento all'estero della sede sociale dell'azienda o di semplice costituzione all'estero di società. Viene poi assicurata all'Ipsema adeguata tutela dei crediti previdenziali e al Fisco dei crediti concernenti i tributi dalla medesima amministrati. Si prevede inoltre che l'autorizzazione alla dismissione di bandiera per vendita della nave a stranieri o per demolizione della nave stessa non possa essere accordata qualora risultino, dal Sistema informativo dell'Anagrafe tributaria, carichi pendenti derivanti da atti emessi per la violazione degli obblighi relativi ai tributi amministrati dall'Agenzia, fatti salvi i casi di prestazione di idonee garanzie mediante fideiussione rilasciata da un'azienda o istituto di credito o polizza fideiussoria rilasciata da un istituto o impresa di assicurazione fino alla data in cui gli atti stessi si rendano definitivi per effetto del decorso del termine di impugnazione ovvero, qualora sia stata proposta impugnazione, del passaggio in giudicato della pronuncia giurisdizionale. Per evitare, infine, fenomeni di utilizzo illegittimo di crediti d'imposta e per recuperare quelli agevolativi la cui fruizione è stata autorizzata da amministrazioni pubbliche, anche territoriali, si prevede che il Fisco debba trasmettere a tali amministrazioni, per le attività di recupero, tutti i dati relativi ai predetti crediti utilizzati in diminuzione delle imposte dovute. Le somme recuperate, riversate allo Stato, restano acquisite all'Erario. Macchine agricole. Dieci per cento di incentivo del costo di listino, a condizione che il concessionario o il venditore pratichi uno sconto di pari misura sul prezzo di listino. Le macchine dovranno essere esclusivamente della stessa tipologia e con potenza non superiore del 50% all'originale rottamato. L'importo complessivo stanziato per questa misura è 20 milioni. Moto. Sconto del 10%, fino al massimo di 750 euro. Bisogna acquistare un motociclo fino a 400 cc di cilindrata (o potenza non superiore a 70 Kw) nuovo di categoria "euro 3" con contestuale rottamazione (per demolizione) di un motociclo o ciclomotore "euro 0" o "euro 1". Se si acquista una moto dotata di alimentazione elettrica, doppia o esclusiva, l'incentivo sale al 20%, fino a un massimo di 1.500 euro. L'importo complessivo stanziato per questa misura è 12 milioni. Motori ad alta efficienza. Bonus del 20%, fino a 50 euro per l'acquisto di motori ad alta efficienza (Ie2) di potenza tra 1 e 5 Kw. Motori fuoribordo. Contributo del 20%, fino a mille euro, per la sostituzione di motori fuoribordo di vecchia generazione con motori a basso impatto ambientale (direttiva 2003/44/Ce, fino alla potenza di 75 Kw compresa). L'importo complessivo stanziato per questa misura è 10 milioni. Patto di stabilità interno (articolo 4, comma 8). Si prevede che, se avanzino fondi dagli interventi agevolativi previsti nel presente decreto-legge sugli incentivi, questi siano dirottati per alleggerire agli enti locali i vincoli del patto di stabilità interno. Piani cottura. Disco verde a un contributo del 20%, fino a un singolo importo massimo di 80 euro. La sostituzione del piano cottura deve avvenire con un analogo apparecchio dotato di dispositivo di sorveglianza fiamma (Fsd). Piano porti (articolo 4, comma 6). Arriva un fondo per le infrastrutture nei porti. La dotazione iniziale è di 80 milioni e servirà per finanziare le opere infrastrutturali nei porti di rilevanza nazionale. Pompe di calore. Bonus del 20%, fino a un massimo di 400 euro, se si sostituiscono scaldacqua elettrici con installazione di pompe di calore ad alta efficienza dedicate alla sola produzione di acqua calda sanitaria. Razionalizzazione delle attività di riscossione (articolo 3). Si semplifica il contenzioso tributario e si accelera la riscossione delle imposte. In particolare, si consente alle parti del processo di notificare le sentenze, ai fini della decorrenza del termine d'impugnativa breve di 60 giorni, secondo le medesime modalità già previste per la notifica degli altri atti del processo tributario, senza necessità quindi di avvalersi dell'ufficiale giudiziario. Si interviene, poi, sulla disciplina delle garanzie che il debitore è tenuto a prestare ai fini del pagamento rateale delle somme dovute nell'ambito della conciliazione giudiziale e dell'accertamento con adesione. Nello specifico, al fine di non imporre oneri gravosi sul contribuente qualora l'importo rateizzato sia di entità non particolarmente rilevante, si prevede che la garanzia è dovuta solo nel caso in cui l'importo complessivo delle rate successive alla prima sia superiore a 50mila euro. In tema di riscossione provvisoria, poi, si conferma espressamente la potestà degli uffici di formare i ruoli provvisori in base alle decisioni delle Commissione tributaria centrale. Si prevede, poi, che in caso di crisi di società di riscossione delle entrate degli enti locali, tali società siano ammesse (a domanda e fino a esaurimento delle risorse) alle misure urgenti per la ristrutturazione industriale di grandi imprese in stato di insolvenza, previste dalla legge 39 del 2004. Revoca finanziamento trasporto rapido a Parma (articolo 4, comma 7). Stop al finanziamento statale per l'opera "Sistema di trasporto rapido di massa a guida vincolata per la città di Parma". Al contraente generale è riconosciuto un indennizzo non superiore all'8% dell'importo di aggiudicazione dell'opera. Rimorchi. Bonus di 1.500 euro, se si rottamano rimorchi con più di 15 anni di età e senza sistema di frenata Abs, per l'acquisto di un nuovo rimorchio a timone o ad assi centrali, categoria 04. Il contributo arriva a 2mila euro se oltre all'Abs, il nuovo rimorchio monta anche sistemi di controllo elettronico della stabilità. Spetta invece contributi di 3mila e 4mila euro (a seconda se dotati o meno anche di sistema Esp) per l'acquisto di un semirimorchio di categoria 04 e contestuale radiazione di un semirimorchio con più di 15 anni e senza sistema Abs. L'importo complessivo stanziato per questa misura è 8 milioni. Scafi da diporto. Bonus per il 50% e sino a un massimo di 200mila euro per azienda, per l'acquisto di stampi per la laminazione sottovuoto degli scafi da diporto dotati di flangia perimetrale. Taxi e servizi di noleggio (articolo 2, comma 3). Avvicinandosi la scadenza del termine (31 marzo 2010) che disciplina il trasporto di persone mediante autoservizi pubblici non di linea, tra cui, in particolare, il servizio di taxi con autovettura e il servizio di noleggio con conducente, si prevede l'emanazione - entro 2 mesi, con decreto - di disposizioni urgenti attuative, tese a impedire pratiche di esercizio abusivo del servizio di taxi e del servizio di noleggio con conducente o, comunque, non rispondenti ai principi ordinamentali che regolano la materia. Tale decreto dovrà definire anche gli indirizzi generali per l'attività di programmazione e di pianificazione delle regioni, ai fini del rilascio, da parte dei comuni, dei titoli autorizzativi. Ups (gruppi statici di continuità). Venti per cento di bonus, fino a 100 euro, per l'acquisto di gruppi statici di continuità (Ups) ad alta efficienza di potenza fino a 10 Kva. 23 marzo 2010
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